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Filippo Buonarroti

Filippo Buonarroti
Filippo Buonarroti

Lontano cugino di Michelangelo, Filippo Buonarroti (Pisa, 1761-Parigi, 1837) fu ideologo e teorico della rivoluzione. Nell’inverno del 1792, quando navi francesi approdano a Carloforte, il Buonarroti, insieme alla popolazione, partecipa nel gennaio 1793 ad innalzare l’Albero della Libertà, alla proclamazione di “San Pietro, Isola della Libertà”, prima repubblica dell’era moderna in Italia e alla redazione del testo della Costituzione, che in aprile illustrerà a Parigi, affermando la volontà dei carolini di far parte della Repubblica Francese.
Deve il suo tributo alla storia dei francesi in Liguria durante il 1794 quando, per 11 mesi, fu Agente Nazionale e Proconsole presso il Commissariato di Oneglia. In quel periodo la sua vibrante attività giacobina lo vide protagonista nell’organizzazione del governo di occupazione dei territori conquistati su modello dell’amministrazione francese.
Nel suo breve passaggio, tuttavia, si trascinò in un aspro contrasto nei confronti del marchese Del Carretto di Balestrino nel tentativo di espropriarne i diritti feudali a favore degli abitanti del paese.
Da questa vicenda, a seguito della riabilitazione dell’influente marchese, lo stesso Buonarroti ne uscì devastato: divenuto da “accusatore ad accusato”, fu arrestato il 19 febbraio 1795 e quindi condannato dapprima al carcere, poi al confino quindi alla deportazione a vita che trascorse tra Cherbourg, Sospello, Ginevra, Bruxelles e Parigi, dove, nel 1837, morì.